Le farmacie rurali, situate nei piccoli comuni, nei centri agricoli, montani e nelle isole minori, rappresentano spesso l’unico presidio sanitario rimasto al servizio delle comunità, costituiscono un punto di riferimento essenziale per la popolazione di tali aree. Il Consiglio regionale lo ha sottolineato nuovamente approvando ieri all’unanimità una risoluzione presentata del consigliere PD Mario Puppa e che ha l’obiettivo di riconoscere ulteriormente il ruolo delle farmacie rurali e consolidarne l’attività ed i servizi offerti.

«Le farmacie rurali – ha spiegato Puppa – sono riconosciute da una legge del 1968 e godono di un’indennità di residenza se ubicate in località con meno di 3mila abitanti. A nessuno sfugge l’importanza di questo tipo di presidio sanitario territoriale e anche la Regione ha previsto ed erogato, nel recente passato, finanziamenti per le farmacie disagiate, contributi che per l’anno in corso ammontano a 650mila euro.

Durante la pandemia una rete capillare di farmacie ha consentito una gestione migliore del rapporto medico-paziente, con le ricette dematerializzate o la distribuzione di farmaci che prima venivano erogati solo dalle strutture pubbliche. Certamente un beneficio ulteriore per i cittadini delle aree interne, montane e insulari, spesso in gran parte anziani. Con questa risoluzione – ha concluso Puppa – prevediamo alcuni impegni concreti della Regione, con l’obiettivo di sostenere ulteriormente le farmacie rurali e di semplificare le procedure per l’apertura di nuove farmacie rurali».

La risoluzione impegna la giunta regionale:

“ad attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento, valutando al contempo le dirette possibilità di azione a livello regionale, affinché si possano promuovere azioni di semplificazione per l’avvio di tali attività, tenendo conto della diversa realtà territoriale nella quale queste sono chiamate ad operare, incentivando così l’apertura di tale tipologia di farmacie laddove non ancora presenti;

a continuare nel sostegno alle farmacie rurali, anche nella fase post emergenza Covid-19, affinché venga, con sempre maggiore efficacia, riconosciuto e consolidato il determinante ruolo che tali farmacie assumono per la popolazione di riferimento, quali presidi centrali della vita delle comunità dei piccoli comuni, delle aree interne, rurali, montane e delle isole minori della Toscana;

a porre la massima attenzione, nell’attuazione delle Strategia nazionale per le Aree Interne contenuta nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), affinché vengano erogate adeguate risorse destinate a rafforzare il ruolo e la funzione delle farmacie rurali, rendendole strutture sempre più in grado di erogare servizi sanitari territoriali alle popolazioni di riferimento”.

Impegna il Consiglio regionale:

“ad audire, all’interno della Commissione consiliare competente, da convocarsi anche congiuntamente con la Commissione istituzionale per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle aree interne della Toscana, i rappresentanti della categoria in oggetto, al fine di acquisire un quadro definito sulle farmacie rurali presenti in Toscana, nell’ottica di favorire un loro consolidamento all’interno del sistema sanitario regionale”.


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